Il calcio italiano non sembra poi così malato

giovedì 17 settembre 2015 | 0 commenti

Vittoria della Juve col City e pareggio della Roma col Barcellona.

Champions


Questi i verdetti del primo turno di Champions per le squadre italiane.

La Juve malconcia in campionato, incapace di battere Chievo e Udinese, va a Manchester a giocare contro la prima della classe della Premier inglese e vince disputando anche una buona partita.

La Roma prima va sotto e poi riesce a pareggiare (che gol Florenzi!) e mantiene il risultato fino alla fine contro i campioni in  carica.

L'interrogativo nasce spontaneo: il calcio italiano è così indietro come vogliono farci credere?


FIGC

Anche alla luce dei risultati della scorsa stagione con la Juve in finale di Champions e Napoli e Fiorentina in semifinale di Europa League, la  tesi di una nostra debolezza in campo europeo sembrerebbe essere smentita.

Eppure in maniera non discutibile le migliori squadre d'Europa hanno a disposizione un budget di gran lunga superiore e tra le loro fila militano giocatori più forti.

Come si spiega l'arcano?

messi ronaldo

Secondo me le ragioni delle belle figure delle squadre italiane sono diverse.


  • Allenatori più bravi
  • Ottima preparazione atletica
  • Giocatori delle squadre avversarie sopravvalutati
Quest'ultimo punto mi sembra il più pregnante. Togliendo Cristiano Ronaldo e Messi, al mondo non ci sono fuoriclasse. Esiste poi tutta una serie di calciatori bravi non in grado di cambiare il volto a una squadra. Le squadre più ricche si disputano, pagandoli carissimi,  calciatori, di fatto non trascendentali.
Buffon

Tanto per fare degli esempi i vari Chiellini, Bonucci, Florenzi non hanno nulla a che invidiare ai super pagati colleghi che giocano in Premier, in Bundensliga o in Spagna.

In una partita secca, poi vengono fuori altre doti, come il carattere, l'attitudine a disputare partite importanti, la voglia di vincere che pareggiano quel minimo gap tecnico esistente.

Siamo cresciuti noi, ma anche il livello si è abbassato. La concomitanza dei due eventi ci ha portati a concorrere con ottime possibilità nelle competizioni europee.

Garcia

Per adesso la Champions ci ha fatto sorridere. Stasera vediamo le partite di Napoli, Lazio e Fiorentina per vedere se il trend di vittorie resta in attivo.

I conti tornano per Conte

lunedì 7 settembre 2015 | 0 commenti

Italia Bulgaria 1 a 0

Stesso risultato della partita con Malta. Vittorie striminzite, sofferte e con un gioco appena, appena sufficiente.
Conte ha raggiunto l'obiettivo delle due vittorie, anche se la qualificazione ancora non è arrivata perché la Norvegia è riuscita a battere Croazia e Bulgaria e si è portata a due punti dall'Italia.

In attesa delle prossime due partite, tra cui lo scontro diretto con i Norvegesi, Conte fa il bilancio di queste ultime due uscite.

mamma mia

Il dato non contestabile è che l'attacco azzurro è sterile, poche le palle gol, pochi i tiri in porta.
La difesa, al solito, fa il suo dovere anche con il contributo di un inossidabile Buffon che è riuscito a sventare quei pochi tiri indirizzati verso la sua porta.

Insomma facciamo fatica a segnare. Il motivo è uno e uno solo: non abbiamo attaccanti di classe. I vari Pellè, Immobile,Zaza  sono degli ottimi comprimari, ma assolutamente non in grado di far compiere il salto di qualità di cui avrebbe bisogno la Nazionale.

Conte sa bene quali sono le difficoltà che deve affrontare, incassa le due vittorie e spera che qualche calciatore esploda e gli tolga le castagne dal fuoco.

tavecchio

Ci dobbiamo affidare all'italico Stellone, perché di sostanza ce ne sta veramente poca.

Non è che , però nel resto di Europa le cose vadano meglio alle Nazionali blasonate. L'Olanda ha rimediato due sconfitte, ultima delle quali per 3 a 0 con la Turchia, la Germania ha sì vinto con la Polonia, ma ha rischiato e pure parecchio. Stessa storia per la Russia. L'Inghilterra si è salvata perché doveva giocare con San Marino, vedremo cosa sarà in grado di fare la prossima partita con la Svizzera.

conte

In attesa dei prossimi impegni di qualificazione europea, torna il campionato.

Assisteremo alla resurrezione di Juve, Milan e Napoli?

Sim Salah Bim

lunedì 6 luglio 2015 | 0 commenti

Che lite tra Fiorentina e Inter per Salah.


Non hanno certo usato mezze misure Fiorentina e Inter per rimbeccarsi sull'affare Salah.

I Fatti.

logo Inter

Salah viene preso lo scorso gennaio dalla Fiorentina in prestito dal Chelsea con la possibilità di poter rinnovare l'accordo per un anno. La Viola , soddisfatta delle prestazioni del giocatore vuole far valere tale intesa. Salah e il suo entourage interpretano il contratto in modo diverso subordinando il prosieguo dell'accordo all'accettazione dell'attaccante egiziano.

Sembrerebbe che le perplessità di Salah siano dovute all'intromissione dell'Inter.

Ecco che scoppia il putiferio.


La Viola convoca Salah e diffida le altre società a intrattenere rapporti col calciatore.

Non finisce qui. Ieri il dirigente della Fiorentina, Panerai rincara la dose e accusa direttamente l'Inter di "gioco sporco" balenando anche condizioni di poca trasparenza per quanto riguarda la gestione dell'Inter stessa.
Non si è fatto attendere il comunicato di risposta della società di Thohir che bacchetta e diffida Panerai dall'usare espressioni lesive.

Un bel guazzabuglio non c'è che dire

logo Viola

Cosa accadrà ora?


Credo che l'Inter batta in ritirata virando verso obiettivi diversi mentre la Viola sarà costretta a soccombere di fronte alla volontà del giocatore .

Questa vicenda, però deve far riflettere e considerare come, ancora una volta, il calcio italiano non si sia presentato facendo fronte comune di fronte ad atteggiamenti di calciatori interessati solo al denaro. Una Lega che si rispetti avrebbe delle regole che tutti i membri avrebbero il dovere di rispettare.
Purtroppo non è così perché prevalgono sempre gli "interessi di bottega".

La finta trattativa Pogba

giovedì 2 luglio 2015 | 0 commenti

La Juve dice no alla cessione di Pogba al Barcellona, ma sarà vero?


La notizia di calciomercato più importante di ieri è stata la trattativa tra Juve e Barcellona per l'eventuale cessione di Paul Pogba.


pOgba

I manager delle due squadre, protagoniste dell'ultima finale Champions, si sono riuniti per discutere del futuro del campione francese.
Juve
L'offerta del Barca è stata di 80 milioni con la possibilità da parte della Juve di tenere il calciatore ancora per un altro anno. La risposta della Juve è stata un no secco.


Tutto molto rapido, tutto molto semplice per essere anche vero.


La realtà più probabile è che la pseudo trattativa sia diretta conseguenza della lotta per la presidenza del club catalano. In lizza quattro pretendenti: Benedito, il presidente uscente Bartomeu, l’ex Laporta e Freixa.
Ci vogliono almeno 14.000 voti per essere eletti e in piena campagna elettorale le promesse si sprecano.
Proprio Benedito e Laporta si sono detti pronti a ingaggiare Pogba una volta eletti. Ecco che pronta arriva la risposta a stretto giro di Bartomeu che intavola la trattativa con la Juve.


logobarcellona
Che il Barcellona possa essere seriamente interessato a Pogba è una cosa scontata. Tutte le società più importanti d'Europa ambirebbero avere in squadra un talento giovane e forte come il Francese della Juve, ma questo non vuol dire che siano in essere trattative.
D'altra parte la Juve, forte dei milioni incassati grazie all'ultima splendida stagione, può benissimo fare a meno di vendere Pogba e questa sembra essere la volontà del club di Agnelli.
Discorso diverso per Vidal. Le intemperanza comportamentali del Cileno si sposano male con il rigore che da sempre caratterizza la società bianconera. Per ora non si hanno notizie di vere trattative, ma la cessione di Vidal resta più che probabile.



La Juve resterà imbattibile?

venerdì 26 giugno 2015 | 0 commenti

Juve sempre campione?


La stagione appena trascorsa è stata veramente trionfale per i bianconeri. Campionato vinto praticamente senza avversari, Coppa Italia e finale di Champions persa contro la corazzata Barcellona.

Questi successi, soprattutto quelli Europei hanno rimpinguato le casse bianconere con almeno cento milioni. Denaro fresco che la società degli Agnelli ha subito reinvestito acquistando il talento argentino Dybala, Mandzukic dall'Atletico Madrid e Khedira che era a scadenza di contratto. Tornati alla base anche Zaza e Rugani.

Certo i bianconeri hanno anche perso due pezzi da 90 come Pirlo e Tevez, ma soprattutto il primo già da tempo cominciava a d accusare segni di stanchezza fisica.

Il mercato è ancora lungo, ma la sensazione è che il gap in Italia tra la Juve e le altre squadre sia destinato ad allargarsi almeno fino a quando i soldi freschi immessi dagli investitori stranieri per Roma, Milan e Inter cominceranno a fruttare.

Approfondimento:Le Milanesi alla riscossa

Contro lo strapotere bianconero nulla possono società come Napoli e Lazio che non hanno la forza economica per competere ad armi pari con la Juve.


Juve imbattibile?


Credo di sì. I tifosi bianconeri facciano pure tutti gli scongiuri del caso, ma per i prossimi due anni in Italia ci sarà poco da vincere per le squadre avversarie della Juve.


Le Milanesi alla riscossa

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Indonesi e Thailandesi rilanciano le Milanesi.


Moratti e Berlusconi, alla fine hanno dovuto cedere le armi. Troppo alti i debiti raccolti da Milan e Inter. Dopo qualche anno passato più ad avere nostalgia del passato che a costruire per il futuro, ecco che l'immissione di nuovi capitali sta rivitalizzando le due società.

L'Inter, su cui pende anche una multa da parte dell'Uefa per il mancato rispetto delle norme sul Fair Play finanziario (anche se è proprio di ieri la notizia che un tribunale belga che  lo ha dichiarato illegittimo) ha preso Miranda dall'Atletico Madrid, il Colombiano Murillo e Kondogbia spendendo una sessantina di milioni.



Dall'altro lato il Milan si è lasciato sfuggire Kondogbia,  ha acquistato Witsel e fa pressing per acquistare un grande attaccante, Higuain in testa.

Anche in questo caso i soldi freschi provenienti dal fantomatico Mr Bee hanno consentito ai rossoneri operazioni fino a ora impossibili.

Riusciranno in questo modo le Milanesi a colmare il gap con le altre squadre e in particolar modo con la Juve?


L'Inter, per me è leggermente in vantaggio. Mancini ha preso in mano la squadra già l'anno scorso, si è reso conto dei rinforzi necessari e in fin dei conti la rosa dei neroazzurri non era malvagia.

Diverso il discorso per il Milan. Anni di gestione passati arincorrere nomi altisonanti in scadenza di contratto non hanno fatto formare la squadra. Ora come ora i rossoneri hanno la necessità di rifondare più di un reparto avendo oltre tutto un età media molto alta.

In conclusione credo che l'Inter possa seriamente competere per un posto in Champions, mentre il Milan avrà come obiettivo l'Europa League

Da Vidal a Neymar, le follie dei calciatori

giovedì 18 giugno 2015 | 0 commenti

Vidal finisce fuori strada ubriaco, Neymar fa a botte con Bacca in Coppa America


Le follie compiute dai calciatori sono una falsa notizia, nel senso che spesso abbiamo assistito a delle vere e proprie bravate dei protagonisti del "pallone" anche se il fenomeno riguarda pure gli altri sport.

Diego Mardaona

Maradona non è stato  sicuramente un esempio di atleta integerrimo, così come Vieri. Cassano o Balotelli, ma solo per citare qualche caso perché l'elenco sarebbe molto più lungo.

Spesso la fama ottenuta velocemente e i soldi facili accoppiati alla giovane età rende frequenti episodi a dir poco imbarazzanti, se non addirittura pericolosi.

Balo

Gli ultimi due , in ordine di tempo, anche se con caratteristiche diverse riguardano Arturo Vidal, centrocampista della Juve impegnato in Coppa America con il suo Cile e Neymar la stella brasiliana del Barcellona.

Vidal è finito fuori strada con la sua Ferrari, mentre era alla guida non troppo lucidamente per qualche drink di troppo bevuto in discoteca. Neymar, invece è venuto praticamente alle mani col Colombiano Bacca al termine della partita Brasile Colombia valida per la Coppa America.

Cassano

Episodi diversi. Il comportamento di Vidal è decisamente inaccettabile per un professionista dello sport, ma anche disdicevole dal punta di vista umano considerando che in macchina c'era anche la moglie. Guidare una Ferrari essendo brillo dovrebbe portare a conseguenze non solo dal punto di vista sportivo. Si sa, però che le esigenze di spettacolo e di affari vengono prima di tutto, per cui Vidal si è presentato in lacrime davanti ai giornalisti, ha chiesto perdono. L'allenatore subito lo ha accolto in seno alla squadra e anche le autorità cilene sembra abbiano chiuso un occhio.

Neymar

Neymar, invece ha avuto un comportamento infantile e irritante. A fine partita ha scagliato il pallone con forza verso gli avversari in maniera provocatoria e Bacca ha cercato di farsi giustizia da solo. Conclusione della vicenda, espulsione per entrambi e relative polemiche.

Benché pagati in modo quasi scandaloso, avviati a un professionismo esasperato fin dalla più giovane età, i calciatori alla resa dei conti si dimostrano solo dei ragazzi arricchiti e viziati. Credo che le società di appartenenza e in questo caso le Federazioni debbano mettere da parte gli interessi legati ai risultati delle partite e punire severamente atteggiamenti e comportamenti non professionali. sappiamo già, però che non lo faranno mai, al massimo ci scapperà qualche multarella, giusto per dare un segnale, ma all'atto pratico nessun altro provvedimento verrà preso.


La Juve vincerà la Champions?

martedì 5 maggio 2015 | 0 commenti

I Bianconeri vinceranno la Champions?


La storia bianconera della Champions di quest'anno è, per certi aspetti, molto simile a quella del Chelsea che qualche anno fa riuscì a vincere il trofeo.


Le similitudini


  • La Juve così come il Chelsea di Di Matteo non è la squadra più forte, anzi è nettamente sfavorita.
  • La Juve ha avuto fortuna nei sorteggi già dalla prima fase affrontando squadre non trascendentali. Stessa cosa capitò al Chelsea

Segni del destino?


Ricordo bene la cavalcata del Chelsea. Sembrava, veramente che ci fosse una congiuntura astrale favorevole. Ogni volta la squadra inglese sembrava fosse sull'orlo dell'eliminazione, poi d'incanto accadeva qualcosa che la riportava in vita.
Come non ricordare gli ottavi col Napoli che all'andata vinse 3 a 1 fallendo tantissimi gol e che al ritorno perse per 4 a 1 frutto di un rigore  e di gol fortunosi.
D'altra parte fu lo stesso Drogba a dire che proprio dalla partita col Napoli trasse la convinzione che il Chelsea avrebbe potuto vincere la Champions. E cosi fu.

Ora tocca alla Juve. Il Real è pur sempre una squadra formata da campioni, ma non è al top. Molti calciatori, a cominciare da Cristiano Ronaldo sono acciaccati e fuori forma. diciamo pure che tra Bayern e Barcellona, in questo momento il Real è la più debole. 

La Juve ha la possibilità di scrivere la storia.


In fondo solo tre partite separano i bianconeri da un'inattesa vittoria. Basterà essere accorti, non cercare di giocare alla pari, imparare in fondo da Mourinho quando affrontò il Barcellona. Con queste armi e con un pizzico di fortuna il Real potrà essere domato.
Poi la finale. Una finale, una partita secca è al di fuori di ogni possibile pronostico. tante le variabili, tanti i fattori che possono incidere sul risultato. In finale la Juve pur affrontando una squadra più forte partirebbe alla pari. Il sogno europeo, non è poi così tanto lontano.


Uno scudetto facile, facile

giovedì 30 aprile 2015 | 0 commenti

La Juve a un punto dallo scudetto

Manca veramente poco alla conquista del quarto scudetto consecutivo da parte dei bianconeri. Basterà un punticino con la Samp ed ecco che un altro trofeo troverà posto nell'affollata bacheca juventina. Titolo meritato senza dubbio, ma assai poco contrastato.
Juve senza avversari


Juve senza avversari

Ad agosto, dopo l'addio di Conte, in molti, tra cui gli stessi tifosi juventini temevano una stagione in tono minore. Il condottiero Conte lasciava spazio al compassato Allegri. D'altra parte le avversarie sembravano minacciose, soprattutto la Roma.

Inizia il torneo

Le previsioni, ad inizio torneo sembravano rispettate. La Juve e la Roma inanellano vittorie. Sono le outsider ad arrancare, Napoli in testa. Tutti i pronostici parlano di una corsa a due fino al 30 maggio.

conte_agnelli

Lo scontro diretto

Arriva abbastanza presto il giorno dello scontro diretto tra Juve e Roma. Partita zeppa di polemiche con vittoria sofferta da parte dei bianconeri e parecchi errori arbitrali. Juventini ringalluzziti e Giallorossi arrabbiati. Qui Garcia commette un errore grossolano, dicendosi certo di vincere lo scudetto.

Garcia


Il crollo romanista

La Roma non era abituata a giocare le Coppe e dopo un inizio promettente incappa in una disastrosa sconfitta con il Bayern: 7 a 1. In campionato, poi arriva anche la partita col Napoli, allo stesso modo persa nettamente. la Juve si avvantaggia, la Roma marca il passo.

che figura

La fuga

Non c'è più storia, la Roma continua a perdere colpi e nessun altra pretendente riesce a dare continuità al proprio campionato. I Bianconeri pur realizzando un numero decisamente inferiore di punti rispetto all'anno precedente riescono ad avvantaggiarsi in modo netto.

Una vittoria facile, facile

Senza voler togliere meriti allo squadrone allenato da Allegri, c'è da dire che le avversarie non hanno fatto nulla per contrastare lo strapotere juventino, tanto che la Juve ha potuto dedicarsi senza troppe distrazioni alle Coppe in cui è ancora protagonista.

logo_juve

La Juve ha la squadra più forte?

I meriti della Juve vengono amplificati dal fatto che pur avendo una rosa forte ed omogenea,i bianconeri hanno una squadra i cui valori possono essere comparati a quelli a disposizione di Roma e Napoli. I Bianconeri hanno  avuto dalla loro una maggiore abitudine a lottare per traguardi importanti e una continuità spaventosa che è risultata essere patrimonio di squadra e società e non caratteristica inculcata da Antonio Conte.

Marchisio

Cosa succederà l'anno prossimo?

Le premesse sono di una Juve ancor più protagonista forte dei favolosi incassi provenienti dalla Champions che permetteranno alla società bianconera l'ingaggio di top player. Le altre non staranno a guardare, ma spodestare la Juve al trono di Campione d'Italia sarà, invero assai difficile.






La Roma non vince perché...

martedì 17 febbraio 2015 | 0 commenti

La Roma non vince più!


Tutto sommato la crisi della Roma, per ora non ha provocato danni irreparabili. La Juve è ancora lì abbastanza vicina da essere raggiunta, mentre alle spalle non c'è nessuna squadra che abbia una continuità tale da essere considerata pericolosa.

Le ragioni di una crisi


La domanda che ci si pone è questa: perché la Roma non vince più? Di chi la colpa?


Come spesso accade i motivi sono molteplici.

  1. Infortuni. La Roma non è stata fortunata in tema di acciacchi fisici. Molti calciatori hanno subito infortuni, se non gravissimi, ma tali da tenerli lontano dal campo di gioco e provocarne cali di condizione fisica.
  2. Gioco conosciuto. Il gioco della Roma e le caratteristiche dei suoi calciatori sono ormai conosciuti. Gli abili e tattici allenatori nostrani oggi sanno adottare le necessarie contro misure.
  3. Calo mentale. Forse il motivo numero 1. La Roma, i suoi calciatori e i suoi tifosi si erano illusi dopo l'inizio della stagione pieno di successi, anche agevoli come quello contro il CSKA. Poi è venuto il crollo contro il Bayern. In quel momento la squadra ha perso le sue sicurezze, si è sentita meno forte, non più invincibile. L'ambiente si è subito depresso e Garcia non è stato in grado di dare a tutti le sicurezze necessarie.
  4. Totti. Il Capitano è un problema, come lo sono tutti i vecchi calciatori restii ad appendere le scarpette al chiodo. La Juve, è riuscita a chiudere con Del Piero e ha cominciato a vincere. La Roma, invece non riesce a mettere da parte Totti presenza ingombrante nello spogliatoio e in campo, che mina la credibilità di Garcia e limita la squadra.
  5. Calciomercato. Benatia, in coppia con Castan costituiva una coppia difensiva fortissima. I sostituti di oggi non sono altrettanto forti e competitivi. Anche il problema dei terzini non è stato risolto con Cole non all'altezza della sua vecchia fama e con Maicon acciaccato. Iturbe, poi ha risentito del passaggio in una grande squadra e ha bisogno di tempo per sfondare. Cattiva poi la gestione di Destro.

Nulla è perduto. La Roma potrà riprendersi se Garcia metterà un po' da parte Totti, se verrà recuperato entusiasmo e se gli innesti di gennaio si riveleranno azzeccati.

Lo strano caso di Claudio Lotito

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La registrazione della telefonata con Lotito, da parte del dirigente dell'Ischia Iodice ha aperto una nuova discussione sul ruolo, ma soprattutto sul potere che detiene il Presidente della Lazio.

Lotito sponsor di Tavecchio


Innegabilmente Lotito, è l'uomo più potente del calcio italiano. Egli ha approfittato del declino di Adriano Galliani e di fatto ne ha preso il posto. Abile come pochi, Lotito ha catalizzato intorno a sè una miriade di club, stanchi dello strapotere delle grandi squadre, lasciando, di fatto isolate Juve e Roma, mentre Milan e Napoli hanno preferito agganciarsi al carro del Presidente della Lazio.

Lotito

Ulteriore riprova del potere di Lotito ieri all'assemblea di LEga Pro. Lotito vi partecipa in virtù della proprietà della Salernitana. Malgrado la spaccatura i club di C hanno eletto un membro vicino a Lotito e Tavecchio in seno al Consiglio Federale e l'immarcescibile Macalli, patron delle lega di serie C è rimasto saldamente in sella.

Oggi Lotito è attaccato da più fronti. I poteri che sono rimasti esclusi mirano chiaramente  a defenestrarlo e delegittimarlo. Il patron della Lazio, sa che potrebbe esserci una fronda incontrollata e inconrollabile, se le promesse fatte ai club che lo hanno seguito nell'elezione di Tavecchio non fossero mantenute.

FIGC

Questo enorme gioco di potere e di interessi sta di fatto, uccidendo il nostro calcio. Leghe, Presidenti e anche arbitri tutti contro tutto. Il CONI, poi non riesce a mettere il naso nei fatti federali, mentre il Governo sembra troppo impegnato in altre questioni per intervenire.

Il problema non è Lotito, ma il fatto che il governo del calcio, potente industria del paese, sia conteso da troppi gruppi di potere occupati più a fronteggiarsi che ad operare per riformare e rilanciare un gioco che porta ricchezza al nostro paese.




Berlusconi cederà il Milan

mercoledì 28 gennaio 2015 | 0 commenti

La fine di un'epoca


Credo che sia una decisione che il Cavaliere abbia già maturato nel proprio cuore, ma che ancora non si è espressa compiutamente.


Cedere il Milan rappresenterebbe l'atto finale di uno dei protagonisti della nostra storia recente.
Le vittorie in Italia e in Europa, il simbolo di un uomo cui nulla era negato, dalle belle donne ai grandi calciatori, oggi non c'è più.
La squadra rossonera arranca nel mezzo della classifica del campionato, inanellando sconfitte e brutte figure.
logo Milan

Non ci sono più i grandi campioni: Gullit, Van Basten, Sheva, Kaka sono un pallido ricordo.

Al loro posto, come dei fantasmi si aggirano Cerci, Bonaventura, Montolivo e Pazzini.

In panchina non siede più il guru Sacchi, ma Pippo Inzaghi chiamato a un compito per lui troppo grande.

barbara berlusconi

Berlusconi accusa il peso degli anni, ha tentato di riprendere in mano la situazione, si è fatto vedere a Milanello, ha dispensato consigli e ottimismi, ma il suo fascino è in decadenza.

La Waterloo del Cavaliere sembra essere sempre più vicina.

Napoleone fu abbandonato dai suoi Marescialli e dai suoi parenti e anche a Berlusconi sta capitando la stessa cosa.

Nereo Rocco

Il fido Galliani non riesce più a mettere toppe, il suo genio, le sue conoscenze, la sua abilità politica non bastano a rimettere in piedi la squadra. L'erede, invece, Barbara Berlusconi non ha le qualità, l'esperienza per dirigere la compagine rossonera.

Sarà difficile per il Cavaliere cedere il suo giocattolo preferito, ma ancor più brutto sarà per lui vederlo disintegrare davanti ai propri occhi senza poter far nulla.

Inzaghi e Mancini stessi destini

lunedì 26 gennaio 2015 | 0 commenti

A memoria non ricordo un campionato in cui le Milanesi fossero così in basso in classifica .


Nobili decadute e incapaci di ritagliarsi un ruolo nuovo, più moderno e più adatto alle disastrate casse dei due club.

Il Milan, vecchi campioni, Barbara e Adriano

logo Milan

Il Milan ha tentato negli anni, di prendere ex campioni, a scadenza di contratto pagando loro un lauto ingaggio. Chiaramente l'operazione non poteva che rivelarsi fallimentare.
Vecchi, acciaccati, senza stimoli e spesso con qualche "vizietto", gli affari a basso costo di Galliani non hanno sortito gli effetti sperati.
Il Milan, sempre di più, ha perso identità e forza, pensando che solo il nome e il blasone e un pizzico di potere politico potessero bastare a vincere.
Poco condivisibile, poi la scelta di affidarsi ad allenatori inesperti come Seedorf e Inzaghi non in grado di guidare la squadra, non avendo alcun tipo di esperienza.
Certo al Milan c'è anche la continua lotta intestina tra Barbara Berlusconi e Galliani che non giova alla squadra.

Inter, clan degli Argentini e debiti di Moratti

logo Inter

Un po' diverso il discorso per l'Inter. La squadra nerazzurra, piena di debiti, con un Moratti non più in grado di ripianare i bilanci non si è rinnovata, affidando le proprie sorti a giocatori che ne avevano sì fatto la storia , ma che non erano più in grado di offrire alcun tipo di contributo.
Gli Argentini dell'Inter sono stati la causa del declino interista dal punto di vista tecnico. Moratti è stato costretto a vendere e il nuovo proprietario, l'Indonesiano Thohir, si è dovuto accollare un mare di debiti avendo, quindi poche possibilità di investire nella squadra.
La scelta come allenatore di Mazzarri si è rivelata infelice, non perché l'allenatore livornese non fosse valido, ma perché non aveva il carisma necessario per la difficile piazza milanese.
Mancini, chiamato in fretta e furia al capezzale interista è riuscito a far arrivare qualche valida pedina, ma la squadra è ancora confusa e in cerca di identità.
Inzaghi e Mancini destini che si intrecciano anche se la posizione del Mancio sembra essere assolutamente più solida rispetto a quella di Pippo.

Come la Juve può perdere il campionato (manuale per le avversarie)

lunedì 19 gennaio 2015 | 0 commenti

Un manuale per le avversarie dei bianconeri.

La Juve, dopo la vittoria col Verona si è portata a +5 sulla Roma. Non è tanto il distacco, in termini di punti che demoralizza i giallorossi, ma l'evidente differenza tecnico atletica tra le due squadre.
Già da qualche settimana, infatti la Roma arranca, riuscendo a portare a casa qualche vittoria più con la forza di volontà che per espressione di una dichiarata superiorità.

Ora il problema che si presenta agli avversari della Juve è questo: esiste un modo per far fermare la corsa bianconera?

Già mi arrivano gli improperi dei tifosi della Vecchia Signora, ma vediamo come fare.

Punto primo

Gufare, gufare e ancora gufare. In effetti questa tattica già viene utilizzata ampiamente, ma potrebbe essere rinforzata con sedute collettive o con l'ausilio di iettatori di provata esperienza.



Punto secondo

Giocare con un uomo in più. Confondere l'arbitro e giocare in 12

Punto terzo

Arbitri stranieri. Questa è un po' maliziosa, ma Tagliavento (#cipuòstare), Rocchi e Mazzoleni sono pur sempre una risorsa bianconera.

Punto quarto

Far litigare Chiellini e Bonucci.


Punto quinto

Annullare il primo gol bianconero anche se regolare.

Punto sesto

Dichiarare finita la partita non appena una squadra avversaria passa in vantaggio.

Punto settimo

Dire all'Apache Tevez che Allegri ha il poster del generale Custer nella sua stanza




Gol o non gol, questo è il problema

giovedì 15 gennaio 2015 | 0 commenti

La FIGC intende adottare la cosiddetta goal line technology, cioè il sistema elettronico per stabilire se la palla ha oltrepassato o meno la linea di porta.

goal line technology

Alla fine anche il vetusto mondo del calcio si piega all'avanzare della tecnologia. Mentre oggi si discute di word lens translator (scarica la app), cioè della app che consente di tradurre istantaneamente scritte catturate dalla fotocamera di uno smartphone, il calcio è rimasto uguale a quello che era più di cento anni fa.

Tavecchio

Non c'è alcuna volontà di cambiamento



Incredibile la resistenza e le ragioni assurde che il governo del calcio mondiale e nostrano portano a supporto delle loro tesi. La verità è che la tecnologia limerebbe e di molto il loro potere.
Senza scomodare le decine di esempi possibili è più che chiaro che la moviola in campo metterebbe tutti allo stesso piano. Non ci sarebbero stati i Moreno (vedi il video) e gli errori pro Corea, i mani non visti di Henry (vedi foto sotto) per mandare la Francia ai mondiali, e i favoritismi più generali per le squadre che contano.

Il mani di Henry non visto dall'arbitro


Chi mette più soldi, chi è più potente non permetterà mai che le cose cambino a loro sfavore.

Una riflessione: le polemiche arbitrali montano quando si affrontano due squadre "potenti".

Quest'anno in serie A è successo in Juve Roma e Napoli Juve. In questi due casi gli errori degli arbitri sono stati evidenziati, vivisezionati e analizzati, ma soprattutto contestati vivacemente da chi ha subito il torto.

Schalke Basilea. Tagliavento convalidò questo gol!!!

Malafede o incapacità?


Immancabilmente ritorna poi il discorso del complotto, del sistema, della malafede.
Nessuno lo può affermare con certezza, ma è chiaro che in molti pensano o lasciano pensare che molti errori non sono tali, ma frutto di accordi sotterranei atti a favorire una squadra piuttosto che un'altra.

Dopo le prime sfuriate "a caldo" ecco che tutti si affannano a fare un po' di retromarcia; la buona fede non viene messa in discussione e si torna a parlare di errori.

Il famoso gol di Muntari



Ma come stanno veramente le cose?


E' difficile rispondere. E' innegabile che alcune squadre ricevano più favori, è altrettanto vero che le squadre di provincia subiscono più torti. E' una favola quella secondo cui a fine anno torti e favori tornano in parità, ci sarà sempre uno squilibrio.
Perché succede questo?
Il meccanismo psicologico è piuttosto semplice. Un arbitro sa che sbagliare a danno di una squadra di prima fascia danneggerebbe la propria carriera (ricordiamo che i compensi degli arbitri di serie A sono molto alti), per cui , nel dubbio, assolve il potente.


Un secondo aspetto deriva dall'organizzazione arbitrale italiana . Gli arbitri, in Italia, dipendono dalla Federazione avendo, però una struttura autonoma. Questi organismi decidono le designazioni arbitrali e sottintendono alla carriera stessa delle ex giacchette nere. Diciamo, però che una volta arrivati in serie A, gli arbitri rimangono per anni a dirigere incontri a prescindere dal loro rendimento.




Accade, quindi che arbitri palesemente, non bravi, come Tagliavento ( leggi anche cosa successe qualche anno fa) rimangano ad arbitrare malgrado errori gravissimi. Vado a memoria: l'arbitro di Terni è quello del gol non gol di Muntari (vedi foto), quello del fuorigioco clamoroso di Schalke Basilea (vedi foto e leggi articolo)
Non c'è ricambio di arbitri e quelli che arrivano sono impreparati.
Tutto questo in uno sport dove girano centinaia di milioni di euro.
Anacronistico, strano, decidete voi l'aggettivo, fatto sta che le cose vanno così  nessuno fa niente per cambiare.


La goal line technology sembra più un contentino, una concessione minima per arginare le sempre più crescenti polemiche. I casi di gol o non gol sono 3/4 all'anno mentre gli errori spesso decisivi sono tanti in più.

Perdete ogni speranza di novità. Il calcio è questo... così è se vi pare!

 
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