Arbitri.Un paio di occhiali non farebbero male

lunedì 31 marzo 2014 | 0 commenti

Gli arbitri italiani stanno facendo di tutto per screditare la categoria.


Che combinano questi arbitri!

L'ultimo episodio in ordine di tempo quello che è accaduto a Reggio Emilia, ieri durante la partita Sassuolo Roma. L'arbitro Rizzoli, che giova ricordare è la"giacchetta nera" designata dalla Federazione italiana per i prossimi mondiali, prima non assegna, poi assegna e poi nega un rigore al Sassuolo.
Tempo della decisione, non decisione 4 minuti!


Assurdo!

Non è importante stabilire se il rigore ci fosse o no, a questo hanno pensato e penseranno le mille moviole e le ottocento telecamere che sviscereranno l'episodio con pareri contrastanti a secondo dell'orientamento calcistico del commentatore di turno.


L'aspetto da sottolineare è per l'appunto la scarsa capacità decisionale dell'arbitro e la sua poca serenità. Rizzoli, in fondo era disperato non sapeva se dare retta al proprio istinto e non concedere il rigore oppure stare a sentire l'arbitro di porta e concederlo.

L'impressione è che l'arbitro aspettasse una conferma dall'alto da chi potendo vedere le immagini in tv potesse dirimere ogni dubbio. Questo non è avvenuto per cui Rizzoli non ha trovato di meglio che chiedere al calciatore Sansone se avesse subito il fallo!

Il calciatore del Sassuolo è stato fin troppo onesto fornendo una descrizione esatta dell'accaduto convincendo Rizzoli che il rigore non ci fosse.


Siamo alle solite, però tanta cura, tanto soffermarsi, tanta esitazione perché l'episodio coinvolgeva una big. Rizzoli già immaginava le polemiche che sarebbero sorte se sbagliava la decisione a sfavore della Roma, magari tornava in discussione pure la partecipazione al Mondiale!

Malgrado questo e tanti altri strafalcioni degli arbitri, Nicchi Presidente dell'AIA snobba le polemiche recitando dati assurdi che testimonierebbero la bravura degli arbitri italiani. Va bene la difesa d'ufficio del suo operato, ma una sana autocritica non guasterebbe. Nicchi, però non era brillante come arbitro e di meno lo è come massimo esponente della categoria!

Balotelli ha ragione

giovedì 27 marzo 2014 | 0 commenti

Difficile essere dalla parte di  SuperMario, ma questa volta ha proprio ragione lui!


Di che parlo? Del commento fatto a fine partita da Balotelli a proposito del rapporto con gli arbitri.

Il calciatore del Milan faceva riferimento all'atteggiamento  autoritario dell'arbitro  Orsato che ieri ha diretto Fiorentina Milan. Super Mario ha raccontato come si è buscato un'ammonizione solo perchè accusato di parlare troppo!

Autoritarismo, dispotismo, distacco questo il modo di atteggiarsi di Orsato!


Arbitri sullo stile del famoso Concetto Lo Bello sicuramente la giacchetta nera più famosa in Italia.

Secondo questa vecchia concezione l'arbitro doveva essere autoritario per essere rispettato dai calciatori in campo. Nessun dialogo, nessuna confidenza. Questo stereotipo non è più in voga e molti sono i direttori di gara che hanno un atteggiamento amichevole, anche se lo esplicitano di più verso i calciatori più famosi. Qualcuno "vecchia scuola" ancora, però resiste.

Uno di questi è proprio Orsato.

Lo ricordo agli esordi quando in serie C arbitrò il Napoli nell'ultima di campionato , partita che sanciva la promozione in serie B. Si può immaginare il clima festoso del San Paolo, alcuni tifosi, però vollero rimarcare il ruolo negativo del Presidente della Federazione Carraro nella vicenda che portò il Napoli in serie C ed esposero cartelli offensivi nei suoi confronti.



Il caro Orsato, smanioso di protagonismo, sospese l'incontro minacciando la sconfitta a tavolino per il Napoli a causa dei cartelli esposti. Chiaramente eccessivo, anche perché malgrado le minacce gli striscioni non furono rimossi e Orsato non ebbe poi il coraggio di applicare alcuna sanzione diretta, tranne la solita salatissima multa alla società.


Questo per far comprendere il carattere del personaggio, quindi in questo caso non esito a prendere le parti di Balotelli. Basta con questi arbitri a cui non si può dire niente, subito pronti a sanzionare con cartellini un gesto o una parolina e che, invece lasciano impuniti falli da codice penale. Senza contare poi sul fatto che il loro atteggiamento è ancor meno scusabile vista la loro impreparazione tecnica.
Della serie almeno fossero bravi!

Questi non sanno proprio arbitrare

Se proprio ci dobbiamo tenere questi arbitri scarsi almeno pretendiamo che siano simpatici!

Alla Juventus non conoscono Machiavelli

giovedì 20 marzo 2014 | 0 commenti

Scontro fra Titani

Scusate l'improbabile iperbole, ma la partita di questa sera tra Fiorentina e Juve si annuncia divertente e appassionante.

Scontro fra Titani, perché è titanica la rivalità fra le due squadre frutto di tanti episodi: dalla cessione di Baggio dalla Viola alla Juve allo scudetto perso dalla Fiorentina all'ultima giornata proprio a vantaggio dei bianconeri.

Stasera ci sarà da divertirsi perché il risultato dell'andata pone le cose in peretta parità, da una parte c'è il risultato che è favorevole alla Fiorentina , dall'altra  l'oggettiva forza delle squadre che fa pendere l'ago della bilancia a favore degli uomini di Conte.


Proprio l'allenatore della Juventus, non smentendo il proprio personaggio, ha contribuito a rendere il pre partita più frizzante. Nella consueta conferenza stampa di presentazione dell'evento , Conte ha sottolineato come la Fiorentina sia temibile solo negli 20  minuti, prendendo spunto, in maniera esagerata dall'andamento delle due ultime sfide.

Montella dal canto suo ha cercato di non caricare di ulteriori tensioni la sua squadra adottando un profilo più pacato.

Difficile sbilanciarsi in pronostici, quella di oggi è la classica partita dove può succedere di tutto. Certo è la Juve  a subire la pressione maggiore: un'altra eliminazione dopo quella dolorosa dalla Champions e quella meno sentita dalla Coppa Italia potrebbe creare dei contraccolpi nell'ambiente.

Un'annotazione di carattere puramente psicologico e strategico. L'incauto e mai smentito tweet di sfottò da parte del club juventino nei confronti della Fiorentina, quello che all'indomani della vittoria in campionato ironizzava sulla "Fiorentina" mangiata a pranzo, credo abbia incattivito ancor di più la compagine di Montella.


La dirigenza o l'ufficio di comunicazione della Juventus non hanno sicuramente letto Machiavelli che per l'appunto diceva di non prendere mai in giro o calunniare il nemico per non dargli nuovo vigore e nuova forza.
Machiavelli

Ma Machiavelli non era tifoso bianconero!

Un Parma Europeo

martedì 18 marzo 2014 | 0 commenti

Il Parma di Ghirardi tra le regine del  campionato.


La sconfitta del Milan contro il Parma è certamente segno di una crisi profonda della squadra rossonera, dilaniata da lotte intestine con calciatori mentalmente e fisicamente distrutti.


Questo, però non deve sminuire la prestazione del Parma. La squadra allenata da Donadoni dopo un inizio problematico è riuscita a trovare il giusto equilibrio che ha  portato notevoli risultati. Ora il Parma con 46 punti in classifica è in piena corsa Europa League e potrebbe approfittare di eventuali passi falsi di Napoli e Roma per alimentare il sogno Champions.

Donadoni artefice dei successi del Parma

Merito principale della crescita della squadra parmigiana è sicuramente del Presidente Ghirardi, accorto, avveduto e scaltro che si è attorniato da collaboratori di prim'ordine come il general manager Leonardi validissimo uomo mercato.
In panchina Donadoni sta dimostrando tutto il suo valore riuscendo a far giocare la squadra in modo armonico, ma essendo capace soprattutto di gestire il gruppo; a tal proposito è emblematico il caso Cassano.

Una stagione da 10 per il Parma

L'estroso calciatore barese voleva trasferirsi a Genova sponda Samp quest'inverno, questo aveva provocato non pochi malumori nella tifoseria. L'affare, come tutti sanno in seguito saltò, ma gli strascichi polemici continuarono. Donadoni è stato abile allora a recuperare il rapporto tra Fantantonio e i tifosi, ma soprattutto ha portato Cassano a un livello di forma stratosferico. Il rendimento del fantasista di Bari gli ha di nuovo spalancato le porte della Nazionale, orfana di talenti, anche se non oso immaginare i disastri in termini disciplinari che potrebbe provocare  una coppia d'attacco Cassano Balotelli.



Ancora una volta la fortuna aiuta il più forte

lunedì 17 marzo 2014 | 0 commenti

La Juve vince con poco merito, ma con molta fortuna.

Mi ero già soffermato su un aspetto del mondo del calcio che spesso si ripete.

Stiamo parlando di un gioco per cui la componente fortuna svolge un ruolo molto importante, ebbene quasi sempre l'evento fortunato si verifica a favore della squadra"sulla carta" più forte.

fortuna

E' capitato anche ieri sera in Genoa Juve. Grifoni con più "birra" nelle gambe e bianconeri con la lingua penzoloni. Genoani che sprecano moltissime occasioni, tra cui un rigore malamente calciato da Calaiò.
Quando al massimo ti aspetti che la partita finisca in parità ecco che arriva un calcio di punizione dal limite che Pirlo mette in rete.

Qualcuno dirà, ma quale fortuna è Pirlo che è capace di segnare in quel modo e Pirlo è un calciatore della Juve!

Innegabile!


E in effetti e così, l'abilità di Pirlo più volte ha giovato alla Juve e più in generale avere a disposizione grandi campioni serve proprio a questo, ma è altrettanto vero che la sorte ha giocato un suo ruolo.

L'episodio a cui mi riferisco è il rigore! Calaiò che qualche settimana fa aveva pareggiato una partita a Napoli che il Genoa meritava di perdere con un calcio di punizione tirato da distanza siderale sbaglia in maniera quasi grottesca il calcio di rigore che avrebbe portato la sua squadra in vantaggio.

La delusione dei Genoani

Ecco questa è la fortuna cui faccio riferimento.


Non avete mai notato come questi episodi favoriscano sempre o in maggioranza le stesse squadre?

Real, Barcellona, Bayern, Chelsea, Juve anche quando sembra che stiano per perdere riescono sempre ad avere l'episodio che almeno fornisce loro una possibilità per rimettersi in corsa.

Il compianto Gianni Brera aveva identificato la componente fortuna con una dea, Eupalla che regolava le alterne sorti delle squadre di calcio.

Se Eupalla esiste credo che vesta bianconero!

Come volevasi dimostrare: le squadre di Mazzarri "volano" in primavera

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Passata la crisi ora l'Inter tenta la scalata al terzo posto.


La parabola  di rendimento delle squadre di Mazzarri segue un andamento tale da poterci scrivere una legge matematica.

Mazzarri alla riscossa

Un ottimo inizio, un buon prosieguo fino a Natale. Poi crollo a gennaio e febbraio, rinascita a marzo e ottimi risultati fino al termine della stagione.

Anche quest'anno, con l'Inter le cose stanno andando nella stessa maniera.
E' in quest'ottica che bisogna inquadrare la vittoria dei nerazzurri a Verona. L'Inter è oggi in salute, la squadra ha quasi del tutto assimilato gli schemi di Mazzarri, i calciatori seguono convinti il credo dell'allenatore.
Logica conseguenza di questo stato di cose, l'arrivo di buoni risultati.

logo-Inter

A questo punto è lecito chiedersi quale potrebbe essere l'obiettivo stagionale della squadra di Thohir.

Ebbene non è utopia puntare al terzo posto: il Napoli, infatti sta accusando la stanchezza di una stagione fatta di mille impegni e di tanti infortuni per cui potrebbe incappare in qualche battuta di arresto.
L'Inter potrebbe approfittare di ciò e conquistare un traguardo del tutto inaspettato a un certo punto della stagione.
C'è da giurare che Mazzarri moltiplicherà le sue forze e il suo impegno per arrivare al traguardo di un posto Champions, sia per l'innegabile prestigio che per lo "sfizio" di strapparlo al Napoli!

La rifondazione del Milan

giovedì 13 marzo 2014 | 0 commenti

Dopo l'uscita dalla Champions si annuncia una nuova era per i rossoneri.



Vere o false che siano le parole di Weah rispecchiano fedelmente il pensiero dei tifosi del Milan. Malgrado la squadra annoveri tra le sue fila diversi campioni, il rendimento del Milan è oggettivamente scandaloso. Le cause sono diverse, anche se viene da pensare che la lotta interna tra Galliani e la giovane Berlusconi abbia provocato una rottura insanabile.
O meglio la situazione si potrà sanare con l'uscita di scena di uno tra i due contendenti. L'impressione è che la squadra sia spaccata in due. Da una parte i fedelissimi di Galliani, dall'altra i pretoriani di Barbara Berlusconi.
La crisi di risultati del periodo Allegri ha accelerato l'ingaggio di Seedorf che era previsto per giugno. L'Olandese non poteva in pochi mesi raddrizzare la stagione che in qualche modo sta proseguendo anche peggio di quanto si potesse immaginare.


Le voci di una possibile cessione della Società da parte di Berlusconi hanno ulteriormente destabilizzato l'ambiente.
Ora a Berlusconi non resta che una strada:  prima di tutto scegliere a chi affidare la squadra se a Galliani o alla figlia. Dopo di che c'è bisogno di un rinnovamento totale della parte tecnica e dirigenziale. Calciatori anziani o demotivati come Robinho dovranno essere messi da parte e ceduti anche a costo di realizzare qualche minusvalenza.

Ci vorrà del tempo e i tifosi rossoneri dovranno abituarsi a qualche stagione in tono minore, l'obiettivo sarebbe quello di seguire l'esempio della Juventus che in pochi anni è riuscita a tornare ai massimi livelli, almeno italiani dopo gli anni bui di calciopoli.

Balotelli

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Un campione mancato.


Raramente in Italia si era visto un calciatore con potenzialità così spiccate come quelle in possesso di Mario Balotelli. Fisico dirompente, tecnica sopraffina, potenza di tiro un cocktail esplosivo per un atleta che poteva diventare un top player.

Punto debole il carattere: rissoso, irascibile, indolente, irrispettoso. Molti allenatori hanno provato a "mitigare" le asperità caratteriali di SuperMario:  Mourinho, Prandelli, Mancini, Allegri, ma nessuno di loro ha avuto successo.
Balotelli con la maglia del City

Quella maturità, auspicata da tutti, tarda ad arrivare.

A complicare la situazione si sono aggiunte le vicissitudini personali, con la paternità arrivata inattesa da una vecchia fiamma. Probabilmente proprio questa vicenda è quella che più ha segnato Balotelli.

A Napoli, un paio di giorni dopo il riconoscimento sostanziale della figlioletta, SuperMario si abbandonò a una crisi di pianto, segnale incontrovertibile di
Roberto Mancini
Un non rapporto non facile: Mancini-Balotelli
un disagio notevole.

Oggi Balotelli è un non calciatore; le sue prestazioni sono incommentali perché fisicamente e mentalmente è assente dal campo. Un atleta che non corre, non lotta, non partecipa al gioco, si defila dallo stesso non può definirsi tale. Ogni tanto, in partita, un lampo di rabbia, poi il nulla. Le immagini che ogni tanto vengono da Milanello fanno vedere un Balotelli poco impegnato anche in allenamento.
Distratto e assente questa la sensazione che si prova assistendo alle prove sportive del calciatore del Milan.

Barbara Berlusconi potrebbe cedere Balotelli

Recuperare la situazione è compito della dirigenza e dei tecnici del Milan che però si trovano a vivere una situazione sportiva di profonda crisi. Il rendimento o meglio l'atteggiamento di Balotelli inciderà anche sulle scelte di Prandelli in vista del mondiale. Pensare a una non convocazione di SuperMario oggi non è ipotizzabile, ma se le sue prestazioni fossero sul tipo di quelle esibite a Madrid in Champions, anche Prandelli potrebbe cambiare idea.

L'impressione è che l'anno prossimo Balotelli non farà più parte del progetto tecnico del Milan. Una sua cessione è più che probabile anche se non si vedono all'orizzonte squadre interessate a un soggetto così difficile.

La Fiorentina non sa più vincere

martedì 11 marzo 2014 | 0 commenti


Viola sconfitta allo Juventus stadium.

Un solo gol di scarto, qualche legittima recriminazione per alcune decisioni arbitrali e per una traversa colpita nel finale di gara, ma la partita della Viola non ha di certo soddisfatto né i tifosi, né Montella.


Nell'ultimo mese la squadra di Montella ha perso parecchi punti per strada accusando una flessione evisente, purtroppo nel momento topico della stagione.

E' proprio in queste settimane che ci si gioca l'accesso a un posto Champions e la possibilità di continuare l'avventura in Europa League. Unica certezza la finale di Coppa Italia contro il Napoli.

La sfortuna ha recitato una parte importante nella stagione viola. Prima l'infortunio di Mario Gomez poi quello di Giuseppe Rossi hanno privato la squadra dei Della Valle delle punte titolari, quelle su cui tutta la compagine era stata costruita. Ad amplificare ciò alcune decisioni arbitrali che hanno penalizzato e non poco la Fiorentina.
L'ultimo episodio, l'espulsione e la conseguente lunga squalifica inflitta a Borja Valero il top player del centrocampo viola è stata la classica goccia che ha spinto la Fiorentina nel vortice di un'innegabile crisi di risultati.

La stagione non è persa però, il terzo posto è ancora possibile e la sfida in Europa League con la Juve benchè difficile non è certo impossibile considerato che la partita di ritorno verrà giocata a Firenze.

Per la prima volta Montella appare nervoso, incapace a trovare il bandolo della matassa ne è testimonianza il continuo cambio di formazione in cerca della quadratura giusta. Probabilmente la crisi viola è solo dovuta a una rosa ristretta e ai pressanti impegni ravvicinati di questi ultimi due mesi che hanno provocato una conseguente stanchezza e appannamento di forma.

Dramma Strootman, infortunio grave

lunedì 10 marzo 2014 | 0 commenti

Quello che si temeva è puntualmente avvenuto: Kevin Strootman ha riportato una lesione al crociato anteriore che lo costringerà a un intervento chirurgico e a una lunga assenza dai campi di gioco.


Che la cosa fosse seria si era già capito ieri sera, il dolore lancinante che aveva colpito al ginocchio l'olandese non lasciava speranze. Abbastanza inspiegabile il comportamento dei sanitari della Roma che in un primo momento avevano rimandato in campo il calciatore. Situazione quest'ultima già verificatesi recentemente con il portiere del Napoli  Rafael. Stesso tipo di infortunio e medici azzurri che lasciano in campo il portiere.


Salta il mondiale un altro dei possibili protagonisti e questo fa dispiacere ogni appassionato di calcio, anche se ieri sera beceri tifosi napoletani hanno salutato a suon di fischi l'uscita dal campo dell'Olandese. L'incivile comportamento dei tifosi del Napoli non è giustificabile con le vecchie ruggini tra spalti e Strootman reo durante la partita di Coppa Italia di aver "sputato" all'indirizzo della curva.

Certo che il Napoli è nel destino dell'Olandese: all'andata Strootman realizzò un gol bellissimo con un tiro da 30 metri, al ritorno è stato espulso e come detto prima protagonista di un brutto episodio, ieri sera il grave infortunio.

L'augurio è che Strootman sia disponibile già dal prossimo ritiro estivo e che possa tornare più forte di prima!

La Lazio è nostra

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Continua la contestazione dei tifosi della Lazio.


Non si arrendono i supporters biancocelesti e continuano nella loro protesta contro il Presidente Lotito. Nella precedente partita casalinga, ogni spettatore sosteneva un cartello con l'invito a Lotito a cedere la società.

Ieri la protesta ha preso forma lasciando desolatamente vuoti gli spalti dell'Olimpico.


Nel passato il Presidente aveva sempre sostenuto che la protesta montava a opera di pochi tifosi i cui scopi erano del tutto diversi da quelli manifestati, ora però è difficile per il numero 1 bianco-celeste sostenere siffatta tesi.

Ora è tutto lo stadio a protestare.


Chiaramente le voci di dissenso si levano alte anche perchè dall'altra sponda della Capitale, in casa Roma, le cose vanno benissimo. Il campionato esaltante dei giallorossi mette ancora più in evidenza le lacune e il mediocre campionato laziale.

Mentre la Roma ha un progetto vincente fatto di investimenti, di sponsor importanti e di possibili partnership prestigiose la Lazio ha solo Lotito presidente scomodo e sparagnino. Con queste prospettive il divario tra le due squadre si allargherà sempre di più a favore della Roma e forse è proprio questo che getta nello sconforto i tifosi della Lazio.


Nel tempo è anche svanito il ricordo del 26 maggio, data della vittoria in Coppa Italia. Paradossalmente da quella sconfitta la Roma ha preso forza, vigore e rabbia per la sua risalita mentre la Lazio, da quella data ha cominciato la sua fase discendente.
Lotito è un testardo vorrà a tutti i costi dimostrare al mondo intero la bontà delle sue intuizioni, ma la situazione ambientale ora non lo favorisce e i futuro non sembra essere dalla sua parte.

Un Milan pieno di cerotti all'esame Atletico Madrid

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La qualificazione sembra impossibile; il Milan sconfitto all'andata in casa si appresta ad affrontare una pericolosa e forte avversaria.

Al Vicente Calderon, l'Atletico non fa sconti a nessuno.


Sotto gli occhi di tutti l'esaltante prestazione degli uomini di Simeone contro il Real. Una partita fatta di intensità, voglia di imporsi, tenacia che solo per pura sfortuna non si concluse con una netta affermazione.
Il Real, infatti nel finale, con il solito Ronaldo riuscì a pareggiare una partita che avrebbe potuto perdere nettamente.
Ebbene se sarà lo stesso Atletico Madrid, visto contro i Galacticos,  ad affrontare il Milan, per i rossoneri non vi sarà scampo. Troppo netto il divario tra le due squadre.

Balotelli con la maglia del City

Si sa, però che il calcio non è una scienza esatta per cui la squadra di Seedorf potrà giocarsi le sue possibilità.
La chiave della partita sarà tutta nella vena dei campioni che il Milan ha in squadra: Kaka e Balotelli su tutti.
Se Super Mario e il Brasiliano riusciranno a giocare al meglio delle loro possibilità, allora uno spiraglio su una possibile qualificazione si aprirà.

Non vi saranno chiavi tattiche particolari da affrontare: l'Atletico farà dell'agonismo la sua forza e il Milan di contro dovrà fare della tecnica la sua arma migliore.

Un'eliminazione dalla Champions rappresenterebbe per il Milan l'ennesima delusione di una delle più brutte stagioni dell'era Berlusconi. Fuori dalle Coppe, indietro in campionato il Milan giocherebbe la restante parte della stagione senza alcun stimolo con la concreta possibilità di scivolare ancora più in basso in classifica compromettendo anche un'eventuale qualificazione in Europa League.


Juve come sei caduta in basso!

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A dispetto di un campionato disputato da dominatrice, la Juve non perde occasione per rendersi antipatica.


Principalmente è stato Antonio Conte a innescare continue e pretestuose polemiche.

Agnelli-Conte

Prima Mazzarri, poi Montella, poi la più clamorosa con Capello e infine l'ultima con Prandelli, Conte non perde occasione per polemizzare, criticare, puntualizzare.

Una permalosità eccessiva dell'allenatore e di tutto l'ambiente che non accetta minimamente nessun tipo di critica che respinge al mittente con un carico di veleno.

Questo tipo di atteggiamento dovrebbe presupporre un analogo comportamento nei confronti delle altre società e degli altri tesserati.

Niente di più falso!


La Juve si diverte a punzecchiare gli avversari come fece Agnelli con Thohir o come è accaduto ieri dopo la partita con la Fiorentina.

Un tweet al veleno che ha fatto infuriare i tifosi gigliati: "Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra 4 giorni per la cena."
logo Bianconerologo Viola

Assoluta mancanza di stile, ma anche di tatto nei confronti di un avversario.

Se uno sfottò ci può stare tra tifosi, anche eccellenti, è incomprensibile come sia una società, anche se attraverso un social a prendere in giro un'altra squadra.

Eppure la Juventus, per anni, ha menato vanto del suo stile, del suo aplomb, della sua ironia, oggi tutto questo è scomparso e ha lasciato spazio a un'alterigia, una prepotenza, che riflette molto anche il modo di essere della dirigenza Fiat. Un complesso di superiorità, una supponenza che non addolcisce i rapporti, che crea nuove rivalità e acuisce vecchi rancori. Tutto questo in un mondo, come quello del calcio nostrano popolato da migliaia di balordi e violenti.

>>>>Conte ha sempre bisogno di un nemico>>>>

Thohir alla riscossa

giovedì 6 marzo 2014 | 0 commenti

L'Inter comprerà ancora!


Il nuovo proprietario dell'Inter è ben determinato a rinforzare l'Inter per rinverdire i successi di qualche anno fa. L'acquisto di Hernanes, fortemente voluto da Mazzarri è stato il primo tassello della nuova gestione.

logo Inter

Probabilmente Thohir avrebbe voluto dedicarsi alla campagna di rafforzamento a giugno, ma gli scadenti risultati della squadra lo hanno costretto ad anticipare i tempi.

E' noto che Mazzarri aveva suggerito l'operazione Guarin - Vucinic saltata per la conseguente sollevazione popolare.
Proprio in questo episodio Thohir, però ha dimostrato il suo carattere: la decisione di far saltare l'affare, di assumersi la responsabilità in prima persona della trattativa è un segnale di spessore del personaggio accolto con non poca diffidenza dall'ambiente meneghino.


Dopo l'iniziale senso di smarrimento, Thohir ha preso in mano le redini della società. ha dato il benservito a Branca, fedelissimo della vecchia gestione, ha chiarito i rapporti con Moratti e ha cominciato una serie di trattative per l'anno prossimo.


Già acquistato Vidic, sotto osservazione Gonalons, a lungo ambito dal Napoli e Capouè.
Il colpo principale, però la squadra nerazzurra lo tenterà per rafforzare il reparto offensivo. In attacco c'è bisogno di un valido sostituto di Milito, anche in considerazione della giovane età di Icardi e dello scarso "peso" di Palacio.

In conclusione Thohir si sta dimostrando un oculato imprenditore attento al bilancio, ma capace di investire sulla squadra nei settori dove è necessario intervenire. L'esperienza nello sport americano ha sicuramente forgiato il ricco indonesiano.

Si annuncia un futuro roseo per l'Inter.


Non si sa, però se la guida tecnica rimarrà a Mazzarri. I risultati del tecnico di San Vincenzo, ma anche il gioco non certamente esaltante non convincono del tutto Thohir che vorrebbe un allenatore più internazionale, tipo Benitez tanto per intenderci. Certo licenziare Mazzarri e il suo staff vorrebbe dire rimetterci una barca di soldi, per cui nel momento in cui dovrà essere attento anche il risanamento del bilancio Thohir, non credo che farà questa mossa a meno di disastri non prevedibili nell'ultima parte del campionato



Conte ha sempre bisogno di un nemico

mercoledì 5 marzo 2014 | 0 commenti

Questa volta tocca a Prandelli.


Sembra quasi un bisogno irresistibile quello di Conte che ogni settimana, nelle sue conferenze stampa, trova il modo di attaccare qualcuno.

Ci sono passati un pò tutti, Montella, Mazzarri, Arbitri vari, calciatori, per finire con i due ultimi episodi: Capello e Prandelli.

Conte furioso

Leggi pure: per Conte gli arbitri italiani sono i migliori del mondo.

Già le critiche feroci rivolte a Don Fabio erano sembrate eccessive, visto che l'allenatore della Nazionale Russa aveva espresso un parere corretto e senza alcuna vena polemica. L'argomento, giusto per ricordarlo, è quello del provvedimento disciplinare adottato da Conte all'indomani del pareggio di Verona. La scelta del tecnico bianconero non fu condivisa da Capello a cui venne rivolta specifica domanda.
logo Juve

La risposta di Conte, feroce e determinata, investì con violenza Capello accusato di guidare una Juventus mediocre, famosa solo per gli scudetti revocati!

Una dichiarazione che mise in difficoltà i vertici societari bianconeri impegnati da sempre a vedere riconosciuta la validità degli scudetti revocati per i fatti di calciopoli!



L'ultimo assalto di Conte è stato rivolto a Prandelli colpevole per aver convocato Chiellini benchè il calciatore fosse infortunato o meglio da poco recuperato.
L'allenatore della Nazionale ha trattato Conte con distacco e malcelato fastidio dichiarando che tutta la prassi normalmente utilizzata quando si convoca un calciatore in Nazionale ( contatto con la società di appartenenza, compreso lo staff medico) era stata seguita alla lettera e che eventuali ulteriori comunicazioni dovevano essere effettuate dalla Juventus.
Conte Pinocchio

Orgoglioso e testardo, Conte non ha minimamente fatto marcia indietro, anzi ha ribadito in una succesiva intervista di non aver cambiato idea.


L'incoerenza di Garcia

martedì 4 marzo 2014 | 1 commenti

Il pensiero duplice dell'allenatore della Roma.


La scorsa settimana a Garcia fu chiesto un commento sulle parole di Antonio Conte che aveva definito gli arbitri italiani come i migliori del mondo. Il tecnico giallorosso, con molta pacatezza, eluse la domanda dicendo di preferire la moviola in campo.

L'uso della tecnologia per risolvere gli episodi dubbi, una posizione, questa  ormai condivisa da tutti, addetti ai lavori e tifosi, ma che scioccamente non viene recepita dagli organi che dirigono il mondo del calcio sia a livello di Federazione mondiale che di quelle continentali.

La moviola, anche se non in campo di fatto viene utilizzata in una sola circostanza: quando un episodio di condotta violenta avviene in campo non notato dall'arbitro.
In questo secondo giudizio è incappata la Roma a proposito di un pugno galeotto sferrato da De Rossi a Icardi durante la partita Roma Inter.

Ebbene cosa dichiara Garcia?


Che non tutto quello che si vede dalle riprese televisive è realtà, per cui il pugno di De Rossi potrebbe non essere un cazzotto!

Siamo al grottesco! 



Immaginiamo una situazione di un calcio di rigore o un fuorigioco che viene contestato anche in presenza di immagini televisive chiare!

Da questa esternazione di Garcia si comprende come in Italia nemmeno l'uso della tecnologia servirebbe a dirimere le quotidiane polemiche sugli errori arbitrali.

La cosa più interessante o deprimente, è che Garcia rappresenta il "nuovo", l'allenatore che viene da altre realtà, da campionati più tranquilli, ma che subito si è calato nella realtà nostrana, assumendo comportamenti tipici del nostro calcio. Fatto sta che malgrado la libera interpretazione dell'allenatore della Roma, De Rossi è stato squalificato per tre giornate, ma nemmeno ciò che è palese viene accettato; annunciato, infatti il ricorso della società avverso alla squalifica!


Mazzarri sfida la Roma

sabato 1 marzo 2014 | 0 commenti

L'orgoglio di Mazzarri contro la grinta della Roma.


Stasera all'Olimpico si disputerà una partita molto intrigante. Da un lato la seconda forza del campionato, la Roma di Rudi Garcia che cerca di piazzare lo sprint vincente nei confronti della Juve probabilmente stanca dalle fatiche di Coppa. Dall'altro capo della barricata, l'Inter di Mazzarri. La squadra milanese dopo la vittoria contro la Fiorentina sembrava uscita definitivamente dal periodo di crisi, ma il pareggio interno con il Cagliari ha fatto deprimere di nuovo l'ambiente nerazzurro.


Uno scontro importantissimo per entrambe le squadre: la Roma deve vincere sia per continuare a inseguire il sogno scudetto sia per tenere e debita distanza il Napoli di Benitez, l'Inter deve cercare di piazzare una serie di vittorie che le consentirebbe di giocarsi una chance per l'Europa che conta.

Non solo.



Un successo interista consoliderebbe la panchina di Walter Mazzarri che di fatto è sotto esame e non sicuro della riconferma da parte di Thohir.


Si giocherà stasera, con tre quarti dello stadio chiuso per le sanzioni comminate dalla Disciplinare alla Roma in seguito ai reiterati cori contro i Napoletani.

E' inutile dilungarsi troppo sulla questione, basta solamente censurare ancora una volta il comportamento imbecille e autolesionista dei tifosi giallorossi. Giocare senza supporters una partita basilare per il campionato  perché si è scelto scientemente di contravvenire a una norma stabilita dagli organi federali è assurdo e in qualche è lecito domandarsi sui reali motivi che hanno portato a ciò. Fatto sta che una partita senza la bell'atmosfera del concorso della tifoseria è meno bella e le stesse squadre potrebbero risentire di un'atmosfera irreale.

Per Garcia gli arbitri italiani non sono i migliori del mondo

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All'inizio fu Conte a esprimersi così:" gli arbitri italiani sono i migliori del mondo".


L'uscita dell'allenatore bianconero ha fatto storcere la bocca a molti osservatori e anche a qualche tifoso juventino. Troppo vicino l'episodio del mancato rigore al Torino e quello della mancata espulsione di Vidal nel derby della Mole per avventurarsi in giudizi, che fatalmente sono apparsi di parte, sulla classe arbitrale italiana.
 Non dimentichiamo che sia Conte che Marotta non avevano esitato nel passato a criticare, anche in modo "forte" le giacchette nere, in occasione delle rare decisioni avverse alla squadra bianconera.

Il pensiero di Rudi Garcia


Era chiaro che un giudizio sulla classe arbitrale italiana fosse richiesto al principale avversario della Juventus: Rudi Garcia allenatore della Roma.

Il Francese, ha glissato sull'argomento, preferendo non esporsi con una risposta secca, ma ha detto che preferirebbe vedere la moviola in campo.

Anche se in maniera elegante e indiretta Garcia ha smentito le tesi di Conte.

In effetti è ben difficile asserire che gli arbitri italiani siano i migliori. Basti pensare agli ultimi Europei dove gli arbitraggi sono stati perfetti e gli unici errori sono stati proprio dell'arbitro italiano.

Il problema arbitrale in Italia


Le dichiarazioni di Conte sono sicuramente di comodo, ma il problema di avere una classe di direttori di gara bravi è vitale per la credibilità del calcio italiano. I continui riferimenti a irregolarità o a favoritismi non giovano al rilancio dello sport principe in Italia. La Federazione dovrebbe riformare il settore arbitrale proprio per sgomberare il campo da sospetti e illazioni.

Una nuova "Calciopoli"?


 In quegli anni bui, molti minimizzavano gli errori arbitrali ascrivendoli a mera casualità, in seguito abbiamo scoperto come fossero frequenti i contatti illeciti tra tesserati e arbitri. Senza entrare nel merito di quella vicenda che tante polemiche suscita ancora oggi, è innegabile che il sistema di potere che si era stabilito favoriva senza ombra di dubbio alcune compagini.

Proprio per evitare una calciopoli 2 è necessario un intervento forte della FIGC e del CONI.
 
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